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Rapiscono e pestano a sangue i loro amici “troppo” ricchi

Chi non aveva i soldi per pagarsi la dose, era costretto a ripagare il suo debito spacciando per loro. Altrimenti erano botte e minacce. Ma la droga era soltanto la punta dell’iceberg, un pretesto dietro il quale si nascondevano estorsioni, rapine, addirittura sequestri di svariate ore in cui umiliavano le proprie vittime inducendole a sentirsi sotto scacco.

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Voci dal Carcere

Enza Colavito proprio non ci sta e manda una lettera al suo avvocato, dall’eloquente titolo: voci dal carcere. La manda al suo legale Alessandro Paolini. Una lettera carica di rabbia e delusione per essere state lasciate sole, alle Vallette, lei e le altre detenute.